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Dicembre – Gennaio - Febbraio

 DICEMBRE 2015 

Ritratti di un'Africa da vivere (14/12/2015)

C'è un mondo al di là del nostro che merita di esser conosciuto. Esso è chiamato Africa ed è il posto delle contraddizioni, delle ingiustizie e dei paradossi troppo evidenti, ma è anche il luogo dove si respira l'aria della libertà, dove gli schemi non esistono e le mode non passano, dove puoi correre anche se tutti gli altri camminano ed arrivare nello stesso istante al punto di arrivo, insieme, mano per mano, in un tempo che non è percepibile ma è vissuto con un'intensità così grande che difficilmente te ne dimenticherai. 

Dicembre è arrivato anche qui senza il freddo gelido di un inverno che ci ricorda che siamo ormai a Natale, e senza le luci per strada che creano una speciale magia per lasciar respirare l'aria di festa. Se chiudo gli occhi per un istante riesco a vedere i camini che fumano e le intermittenze dei presepi e degli alberi che illuminano le finestre. Quando li riapro sono di nuovo qui, immersa in un verde che non ha addobbi e circondata da capanne con tetti di paglia su cui nessun babbo natale si arrampicherà.

È un quadro davvero diverso quello che è dinanzi ai miei occhi, ma è comunque bellissimo.

Natale è preceduto da quattro domeniche di avvento, il tempo per la Chiesa cattolica in cui ci si prepara all'arrivo del Messia, in cui si ristora il cuore e lo si apre per accogliere il Figlio di Dio. È un tempo speciale in cui scegliere un cammino personale da compiere, un tempo per cambiare la propria vita, per migliorarla, per avvicinarsi agli altri donando loro anche un semplice sorriso. Qui questo tempo è vissuto con molte celebrazioni per i ragazzi che hanno concluso l'università. Si tratta di vere e proprie feste in cui è resa partecipe buona parte della comunità ed in cui non manca la benedizione di Dio, attraverso la celebrazione di una messa per ringraziare il Signore di aver concluso un lungo e complicato cammino. Il periodo di avvento è qui anche un periodo in cui i catecumeni iniziano a far parte della Chiesa cattolica e durante la messa si dà loro una speciale benedizione, poi nel periodo pasquale verranno battezzati.

È così che sto vivendo quest'insolito e caldo Dicembre, prendendo parte a varie celebrazioni, ringraziando per i “welcome” in molte case in cui veniamo accolti con chai e mandazi e spesso anche con il pranzo, e condividendo il mio tempo sempre più spesso insieme a Janet, Pauline e qualche volta anche Peter. 


Scrivere un diario non è per nulla semplice ma esso dà l'opportunità a chi, da un'altra parte del mondo, non ha ben chiara la percezione di cosa l'autrice di questo racconto vive. Voglio raccontarmi un po' per volta e piano, lentamente, voglio lasciarvi provare le emozioni che la vista di questo meraviglioso quadro suscita. Per dipingere un quadro è necessario disporre di una tela, bianca possibilmente per dare spazio alla fantasia, poi, bisogna avere con sé pennelli e colori. Voglio dedicare un po' di queste righe ad uno dei colori che questo quadro lo ha dipinto e poi con il tempo riempire queste pagine descrivendo a poco a poco tutti gli altri, per regalare il ritratto di un'Africa che merita di esser conosciuta. 

Janet ha 25 anni e conosce Christopher da quasi 11. Lei condivide qui insieme con noi tanti momenti, dalla colazione alla cena, a tutto ciò che in una giornata africana c'è in mezzo. In Africa è la luce del sole a scandire il tempo. Ci si sveglia alle luci dell'alba e ci si corica quando il sole va via. Però spesso capita che ci si addormenti con il sole e con il buio ci si trovi seduti ad attendere una cena che tarderà ad arrivare. Ero insieme con Janet mercoledì sera a casa di Marcela, la sorella di Christopher. Siamo andati lì dopo esser passati da una chiesa dove hanno fatto una raccolta fondi e dove abbiamo comprato qualche gallina per allietare le nostre cene! Il buio ha contraddistinto quella serata. La chiesa era buia, a casa di Marcela non c'era luce e al buio in macchina siamo ritornati a casa con Janet lì al mio fianco che non chiudeva gli occhi, nonostante lei ami dormire. Janet ha uno sguardo sempre vigile, nessun particolare le sfugge e la sua attenzione è sempre alta per capire se tutto è al posto giusto o qualcosa deve esser migliorata. È esigente, severa, un’insegnante perfetta da cui imparare tanto. Ha con Chris un'intesa perfetta e gli somiglia. Sarà che si conoscono da molto tempo ma Chris e Janet si comprendono con un solo sguardo. Spesso quando Christopher non c'è la osservo e rivedo lui in molte cose...

La guardo e la ammiro.

È come una sorella maggiore che non ama vederti sbagliare e non sopporta di doversi ripetere, esattamente come Chris ti guarda, si esprime e tace, e dentro quel silenzio mille parole si racchiudono, mille parole che non hanno bisogno di esser pronunciate perché esse sono chiare come le stelle di un cielo in una limpida notte che puoi contare una ad una.

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