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LUNEDI' 8 AGOSTO

Oggi primo giorno di "lavoro" ufficiale con i bambini della Parrocchia Holy Family. Ci aspettano alle ore 10 nel prato antistante la parrocchia, perfettamente schierati. Questa è una peculiarità che ci ha colpito molto: i bambini di qui non solo trasudano entusiamo da ogni poro, ma sono educati e rispettosi in una maniera sorprendente. Per fare un esempio, basti dire che ad alcuni fra noi è toccato in sorte un gruppo di 208 bambini per 3 soli animatori, eppure non c'è stato nessun problema di gestione.

I primi bambini che abbiamo incontrato sono stati i bambini dai 4 agli 8 anni di età (per un totale di 107 bambini). Ad essi si sono accompagnati Enrico e Suor Jola, che li hanno impegnati a colorare. Con stupore, abbiamo scoperto che questi bambini non avevano mai visto in vita loro un album per colorare e persino dei semplicissimi colori, ragion per cui l'attività proposta ha avuto un grande successo.

Il secondo ed il terzo gruppo (rispettivamente, 208 bambini di 8-10 anni e 150 bambini di 10-12 anni di età) sono stati impegnati nei tradizionali giochi da oratorio: fra i tanti, hanno suscitato il loro entusiasmo la corsa coi sacchi, mosca cieca, il gioco del fazzoletto, la piramide umana ed i buns. I momenti più divertenti di tali giochi sono stati quelli in cui noi muzungu ci siamo lasciati coinvolgere ed abbiamo partecipato insieme a loro.

Il quarto gruppo (35 adolescenti) era composto da sole ragazze, le quali ci hanno stupito con le loro abilità tecniche: arrivati qui noi per insegnare a loro a creare una "pigotta", le abbiamo viste in poche ore produrre delle bambole molto più belle di quelle che noi avevamo imparato a fare in tutti questi ultimi mesi: abiti ed acconciature (anche tradizionali), queste bambine africane hanno una fantasia ed una manualità invidiabili. Come premio, al termine del laboratorio le abbiamo fatte giocare ad anfora, gioco con cui si sono divertite moltissimo.

Un altro momento simpatico della giornata è stato dato dal tempo che abbiamo trascorso insieme nelle loro classi: ci hanno spiegato che cosa studiano, ci hanno mostrato con fierezza le loro poverissime aule e si sono divertiti, insieme a noi, a giocare a tradurre parole e frasi in inglese, italiano e kiswahili. Alcuni fra noi si sono seduti fra i banchi per assistere insieme a loro ad una vera lezione di kiswahili. Al termine dell'incontro nelle classi, Suor Jola e Padre Christopher sono passati a donare una penna per ciascuno studente. E' stato bello vedere come questi bambini fossero felici persino nel ricevere così poco (molti fra essi se la sono portati dietro tutto il giorno).

Il pomeriggio è stato più libero: a giochi tradizionali come calcio e pallavolo si sono alternati momenti di ilarità e scherzo, come quando alcuni fra noi animatori hanno incitato i bambini "contro" gli altri animatori, facendoli impazzire con soprannomi ripetuti mille volte (Bubu, Mustafa) o sommergere di abbracci e di baci.

 

MARTEDI' 9 AGOSTO

Welcome you welcome, Welcome you today, We have been waiting for a long long time...

Anche questa giornata è stata ricca di momenti gustosi. Fra i tanti, ci piace condividere con voi la gimkana, cui i bambini hanno partecipato con entusiasmo (corsa dei sacchi, corsa con le gambe legate, slalom, salto del bambino, ...) andando in visibilio quando gli animatori italiani hanno sfidato i professori, e le grida "Kenya, Kenya", "Mustafa", "Bubu" si sono sentite sino al mercatino di Siongiroi; la piramide umana, riuscita a livello 5 e 7 e 9 e crollata a livello 11; per i più piccolini, il gioco del pinguino ed una partita a pallone nella quale il pallone non si è visto mai (sembrava più una partita di rugby). Le adolescenti invece hanno imparato a costruire le pigotte partendo dall'inizio (ieri avevano completato quelle iniziate da noi in Italia).

Alla sera abbiamo sperimentato per la prima volta il cinema all'aperto (sotto le zanzare) con i bambini che abitano nelle capanne vicino alla casa di Padre Christopher; sono più timidi e riservati dei bambini della scuola, ma "Il Re Leone" è piaciuto.

Al di là di "cosa" abbiamo fatto oggi, però, quello che vogliamo condividere è la sensazione di confidenza che di giorno in giorno si va sempre più rafforzando coi bambini. Alla reciproca curiosità iniziale si va sostituendo quella che ormai è una vera e propria complicità. In tal senso, è da ricordare, oggi, il momento in cui, alla fine della messa e della prova canti, noi animatori abbiamo intonato "Welcome you welcome", la canzone con cui ogni giorno i bambini ci danno il benvenuto; prima sono rimasti felicemente stupiti che l'avessimo imparata, poi hanno iniziato a cantarla insieme a noi.

Qui dal Kenya anche oggi è tutto: lala salama (buona notte)!

Welcome you welcome, Welcome you today, We have been waiting for a long long time. Life is so dear, Which is so happy, We hope everything is going to be fine.

 

MERCOLEDI' 10 AGOSTO

La giornata di Sister Jola, unica sopravissuta alla serata cinema all'aperto di ieri, è iniziata alle 6:20, quando Padre Christopher l'ha svegliata per chiederle di andare con lui alla messa delle 7:00 (qui i bambini iniziano la giornata intorno alle 5:00) e di fare la predica al posto suo. Per quanto bramassimo di salvare Sister Jola dall'incombenza capitatale, noi tutti ci siamo sacrificati rimanendo ciascuno nel proprio letto sino alle ore 8:00.

Mwili wa Kristu (Il corpo di Cristo)

In commento alla odierna festa di San Lorenzo martire, Sister Jola ha predicato che essere martire non significa solo morire per la Fede, ma vivere appieno la propria Fede anche nei semplici gesti quotidiani; ad esempio - ha raccontato ai bambini - durante la sua precedente esperienza missionaria in Camerun un bambino poverissimo, che non aveva nulla, rinunciava al poco che aveva (frutta, verdura) per regalarlo a lei. Per conseguenza, al pomeriggio una bambina ha portato un pomodoro a Sonia!

Alla scuola di Siongiroi, oggi, abbiamo giocato a calcio: i bambini più piccoli e le ragazze per divertimento, i ragazzi per scegliere i giocatori migliori in vista della sfida contro la rappresentativa di un'altra scuola che si svolgerà nella giornata di sabato, in occasione della quale doneremo ai bambini le divise del Don Bosco. Al pomeriggio abbiamo proiettato presso la scuola "Il Re Leone" per i bambini più piccoli.

Suor Jola ed Enrico, nel frattempo, si erano recati in mattinata in un paese vicino, in una delle 26 succursali della parrocchia di Siongiroi. Sister ed Enrico hanno incontrato i bambini di questa scuola, di età dai 5 agli 8 anni, poverissimi. Questi bambini non hanno neppure dei libri di testo, ma si limitano a scrivere sui propri quaderni quanto spiegato dai professori. Timidissimi, hanno apprezzato i libri per colorare, le porte per il mini-calcio ed il pallone che Jola ed Enrico hanno lasciato loro in regalo.

Per quanto stamani ci fossimo svegliati, per la prima volta da quando siamo qui, con un cielo senza nuvole, qui in Africa niente Notte di San Lorenzo, in quanto ora fuori piove. Padre Christopher è andato a portare Daniela nell'ospedale in cui presterà la sua opera di volontariato due giorni a settimana e ci ha appena informati telefonicamente che laggiù vi è un nubifragio in corso, per cui rimarrà all'ospedale per la notte (qui le strade di terra con la pioggia divengono fiumi di fango).

Da Siongiroi anche per oggi tutto. Mungu akubariki (Dio vi benedica).

 

GIOVEDI' 11 AGOSTO

La mattinata ha visto il ritorno di Padre Christopher e, purtroppo, della pioggia. Non potendo svolgere attività all'aperto, abbiamo pensato di proiettare un film per tutti i bambini all'interno della Chiesa. Il nostro cinema all'africana si prepara così: due assi di legno per tenere sollevato il lenzuolo, coperte a tutte le finestre, proiettore e computer dotati di energia con un sistema elettrico che non vi descriviamo per non farvi venire i capelli dritti con una scossa telematica! Il cinema ha avuto ancora una volta successo: a "Il Principe d'Egitto" per i bambini è poi seguito "Il libro della giungla" per le donne anziane della parrocchia, arrivate per il meeting della festa dell'Assunzione che si svolgerà nei prossimi giorni; alcune probabilmente non avevano mai visto un film in vita loro, in quanto sono rimaste un po' impressionate dal realismo della storia (in particolare quando il serpente è entrato in scena).

Mentre le proiezioni andavano avanti a Siongiroi, Nino, Renato, Sonia e Daniela sono andati insieme a Padre Christopher ad incontrare un personaggio importante della Comunità, un anziano che ha aiutato Christopher nella costruzione della Chiesa donandogli ben 4 n'gombe (mucche) da vendere. In effetti quest'uomo vive in una proprietà che appare come più ricca delle altre che abbiamo incontrato sinora: ampi appezzamenti di terra, animali, ...  "Eppure" la sua casa è questa...

All'interno della capanna vi era il caminetto acceso (non solo qui piove ad intermittenza, ma è inverno, anche se un inverno che corrisponde, come temperatura, alla nostra primavera) per cui faceva un gran caldo. La capanna, di forma rotonda, era assai funzionale nella sua struttura, con letti e seggiole di pietra al piano terreno ed una piccola mansarda che fungeva da deposito al piano rialzato (costituito da pezzi di legno e pannocchie). Ancora una volta i bambini hanno voluto fare il gioco dell'immagine che appare d'incanto nella scatola magica (farsi fotografare) e così gli anziani, fieri, della famiglia; ed ancora una volta abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza: ci hanno offerto il maziwa lala e ci hanno regalato un bastone di canna da zucchero a testa, pianta che coltivano negli orti adiacenti (i bambini hanno masticato canna da zucchero per tutto il tempo della nostra visita). Il ritorno a Siongiroi è stata un'avventurosa e veloce corsa in macchina su una scivolosa strada di fango, ma ormai ci stiamo abituando alla diversità del sistema viario africano.

Al ritorno in parrocchia, messa: ci piace ricordare un piccolo aneddoto in merito, di come i bambini  vadano a prendersi ordinatamente 3-4 mattoni a testa per farsi una sedia su cui assistere alla celebrazione, e poi alla fine di questa ordinatamente li riportino al proprio posto.

Anche per oggi dal Kenya è tutto: lala salama!

PS: oggi serata coca e canna!

PPS: coca cola e canna da zucchero!!


VENERDI' 12 AGOSTO

La nostra giornata si è svolta per lo più al di fuori della scuola. Siamo andati a visitare 5 delle 26 succursali della Parrocchia di Siongiroi. Padre Christopher sta infatti costruendo nuove chiese in tutto il circondario, per dare l'opportunità, ai tanti che lo chiedono, di avere un luogo in cui poter celebrare la messa e pregare. Il territorio della Parrocchia si estende per parecchi chilometri, tutti collegati con "strade" in terra battuta. A rendere più avventuroso il tragitto ha contributo l'uso della macchina di Christopher, una vecchia jeep a cinque posti con cassone posteriore, nel quale hanno viaggiato Nino, Maela, Daniela, Marie Claire, Valentina e Sofia. Sofia è una gallina che abbiamo ricevuto in dono, insieme ad un gallo, durante una delle 5 tappe, e che Valentina ha coccolato per tutto il tragitto, conscia che sarebbe ben presto finita in pentola (l'ultima carezza). Per quanto le distanze fra le varie chiese non siano enormi, di fatto le cattive condizioni del manto stradale rendono difficile l'operato di Padre Christopher: basti dire che quando piove le strade divengono impraticabili con l'automobile e Christopher è costretto a recarsi a piedi di chiesa in chiesa. Peraltro, al di là di quella di Siongiroi, le altre chiese locali ricevono una sola messa al mese, in quanto Christopher è l'unico sacerdote di tutta la parrocchia.

Alla prima tappa abbiamo incontrato un gruppo di bambini che ci hanno accolto con canti e balli tradizionali. Dopo una breve esplorazione delle fondamenta della chiesa, c'è stata la cerimonia dei doni, nella quale noi abbiamo distribuito penne ed altro materiale scolastico ed abbiamo ricevuto due zucche, un gallo e Sofia. Scattata qualche fotografia (qui ci sono bambini bellissimi da fotografare!) siamo partiti per la tappe successive, che si sono svolte in maniera simile. I nomi delle località visitate sono: Mokimeny, Ngenenet, Bingwa, Chebunyo (dove abbiamo incontrato la classe di bambini dai 5 agli 10 anni cui mercoledì Jola ed Enrico avevano regalato i libri da colorare) e Cheboyo. Tornando a casa, abbiamo fatto una breve sosta presso la casa di una donna che produce "fornelli" all'africana: immaginate un contenitore simile a quello in cui scaldate la bagna cauda, ma delle dimensioni di una pentola.

Al ritorno a Siongiroi, ci sono state alcune partite di calcio in vista del big match di domani, la messa ed una nuova proiezione cinematografica per le donne del meeting (che sono nel frattempo salite al numero di 500 circa).

Dal Kenya anche per oggi è tutto. Tuonana kesho! (A domani!)

 

SABATO 13 AGOSTO

La partita di calcio è terminata 2 a 1 per la squadra dell'altra scuola, i cui ragazzi erano di maggiore età. I bambini di Siongiroi si sono comunque divertiti ed erano felici delle nuove magliette del Don Bosco che avevamo regalato loro. Quella di oggi è stata però soprattutto la giornata del ritorno di Daniela, che mercoledì era andata all'ospedale di Kaplong. Daniela è stata accolta da una nuvola di bambini in festa ed ha portato con sè il fidanzato, un ragazzo kenyota molto simpatico di nome John.

Daniela ci ha raccontato dei suoi primi giorni al St. Clare's Kaplong Mission Hospital. Mercoledì pomeriggio è stata accolta dal direttore dell'ospedale, Padre Martin, e da lui presentata al personale. Si è quindi sistemata nella sua nuova dimora, una villetta di grande dimensioni in stile americano nella quale dormiremo anche noi quando la prossima settimana andremo a visitare l'ospedale. Giovedì per il St. Claire è stata una giornata particolare, in quanto era la festa di Santa Chiara, la santa il cui nome è portato dall'ospedale. Nell'occasione, Daniela - oltre a rivedere le persone incontrate il giorno precedente - ha conosciuto le allieve (l'ospedale infatti è anche scuola). Venerdì è stato il giorno più intenso, in quanto Daniela ha potuto iniziare a lavorare all'interno della struttura sanitaria. Prima ha familiarizzato con il reparto "maternità", che è il reparto principale dell'ospedale (i bambini erano a letto insieme alle madri, avvolti in coperte); poi ha fatto il giro di visita dei malati insieme all'unico medico della struttura; infine è entrata - per la prima volta in vita sua - in sala operatoria, per partecipare ad una operazione di appendicectomia. La sala operatoria non aveva gli standard cui siamo abituati in Italia: anzichè essere un ambiente isolato, essa è collegata al resto dell'ospedale; anche gli abiti indossati da medici ed infermieri erano un po' particolari, Daniela è stata vestita a strati (aveva molto caldo), con una tuta, un ampio grembiule da macellaio ed un camice sterile, oltre a dover indossare un paio di stivali enormi; ma la cosa particolare è che mentre in Italia tale materiale è monouso, qui viene lavato e riutilizzato nelle operazioni seguenti. Per Daniela la prima esperienza in sala operatoria è stata intensa ed emozionante; ha svolto il ruolo di strumentista, coadiuvando l'equipe medica. Gli altri operatori sono però rimasti stupiti che non fosse preparata in ostetricia; mentre infatti in Italia si studia o come infermiera o come ostetrica, qui in Kenya sembra vi sia un unico cammino formativo per le due professionalità. La giornata lavorativa di Daniela si è conclusa al consultorio, dove ha incontrato un'allieva del terzo anno che dava  alle donne consigli per la gravidanza ed effettuava il testo dell'HIV, obbligatorio per poter partorire in ospedale.

Tornando alla giornata odierna, nel pomeriggio a Siongiroi ha piovuto per diverse ore. Ne abbiamo approfittato per riposare e recuperare un po' di energie. John, che conosce la città, ha condotto Daniela, Nino e Marie-Claire in un bar di Siongiroi; curiosamente, l'ingresso del locale non è sulla strada ma sul retro; la barista è chiusa dietro una grata (come quando ci si reca in banca); vi era musica ad alto volume con una interminabile canzone su Obama. La nostra giornata si è conclusa guardando un film drammatico dal titolo "Mai senza mia figlia".

 

DOMENICA 14 AGOSTO

Anche la seconda messa domenicale in Kenya è stata caratterizzata da un evento particolare: il battesimo di Martha, figlia di Richard e Lucia. Richard, originario di queste luoghi, era partito alcuni anni fa per studiare teologia in Austria, dove ha incontrato Lucia (bionda, occhi azzurri, che noi abbiamo soprannominato "la kalengi bianca"). Dall'unione di queste due culture così distanti è nata Martha, bellissima bimba mulatta, che oggi ha ricevuto il battesimo in terra d'Africa. Con Martha, Richard e Lucia abbiamo poi condiviso il pranzo. Nel salutarci, ci hanno invitato ad andarli a trovare in Austria (abitano vicino ad Innsbruck).

La messa delle 11:00 - animata come di consueto da canti e danze - ha visto la presenza delle 500 donne del meeting, tutte vestite con colorati abiti tradizionali, e dei bambini che abitano nelle strade adiacenti alla chiesa (ai bambini della scuola era già stata dedicata la messa delle 8:00). I bambini di strada si sono seduti sulle nostre ginocchia, ascoltando tranquilli la messa, tutti tranne una bimba che abbiamo soprannominato "la pazzerella", che non è stata ferma un attimo. Abbiamo incontrato "la pazzerella" anche al pomeriggio, in strada, e si è incollata in particolare ad Enrico, che è stato letteralmente preso d'assalto.

Qualche parola sui bambini della scuola: mentre proiettavamo l'apprezzatissimo "L'era glaciale 2", i bambini andavano a turno a prendersi un piatto di fagioli ed ugali (polenta di farina di miglio); alcuni si sono avvicinati a Nino offrendogli il proprio pasto; questo gesto lo ha commosso molto, perchè hanno voluto condividere il poco che hanno. I bambini di qui sono così, simpatici, educati, rispettosi; quando gli presti qualcosa, anche qualcosa che desiderano, come la telecamera, immancabilmente te la restituiscono; se ti allontani lasciando incustodito nel prato un oggetto di tua proprietà (ad es, una maglia, lo zaino...) lo raccolgono e vengono a cercarti per ridartelo; non stanno mai fermi, studiano, giocano, fanno persino piccoli lavori, come lavare i pavimenti sporchi, andare a mettere le sedie nella chiesa in preparazione della funzione o - cosa che abbiamo visto oggi -  raccogliere l'acqua nella pozza riempitasi dopo la pioggia, per lavarsi i vestiti.

Nel salutarli dopo il film, abbiamo dato loro l'arrivederci a mercoledì; nei "why?" con cui ci interrogavano abbiamo scorto la delusione di non poterci incontrare nei prossimi due giorni.

Asante sana, coco banana... Domani si parte!

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