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Il progetto è terminato con la costruzione della struttura e l'inaugurazione delle nuove aule per la Secondary.

IL PROGETTO AULE era finalizzato a trovare i fondi necessari per la costruzione di nuove e più moderne aule scolastiche nella scuola "Holy Family" del villaggio di Siongiroi (Kenya). Per maggiori informazioni tecniche e fotografiche sul progetto, ideato da Giorgia Cattaneo, cliccate sulla fotografia.


ALL'ORIGINE DEL PROGETTO (2014)

Qual è ad oggi la situazione delle aule scolastiche della scuola "Holy Family" di Siongiroi?

Due sono le problematiche emerse durante il nostro soggiorno a Siongiroi: 1) la quantità delle aule; 2) la qualità delle aule. Il numero delle aule non è infatti, ad oggi, sufficiente a coprire l'intero ciclo scolastico (Primary School: 8 anni; Secondary School: 4 anni), con la conseguenza che le aule sono sovraffollate e gli studenti spesso costretti a fare i turni (mattina / pomeriggio) per poterle frequentare. La "Holy Family" è una scuola relativamente giovane, inizialmente pensata solo come "Primary School". Attualmente accoglie, in un numero di aule di poco superiore a quello in origine dedicato alla "Primary School", anche gli studenti che, crescendo, sono passati dal ciclo della "Primary School" al ciclo della "Secondary School". La progressione del ciclo scolastico ha fatto sì che il numero delle aule non sia aumentato in maniera proporzionale al numero degli studenti. Le aule, inoltre, non sono di buona qualità. Il pavimento è in terra, le finestre sono senza vetri, le pareti sono costruite con semplici assi di legno, spesso rovinate e comunque insufficienti ad isolare acusticamente le classi l'una dall'altra. Abbiamo fatto noi stessi l'esperienza, stando seduti in una determinata classe, di sentire la voce del professore che faceva lezione nell'aula successiva. I banchi, anch'essi in legno, sono usurati, talora rotti. I bambini non hanno accesso a strumenti didattici in Italia dati per "elementari" come libri e penne: i loro libri sono i quaderni su cui prendono appunti, le penne scarseggiano al punto che a volte i compagni di banco prendono appunti a turno, scambiandosi l'unica penna in loro possesso...

Come il Progetto Aule intende migliorare la situazione?

Il progetto presentato ha come oggetto la progettazione di nuovi spazi educativi. Inizialmente verranno costruite nuove aule per gli studenti della Secondary School, a seguire ci sarà un secondo intervento per rendere più moderne e confortevoli le aule, già esistenti, della Primary School.

Da un punto di vista architettonico, come si è svolto il progetto?

In tre fasi. Esso si base sul concetto di "architettura low cost" ed intende dare il proprio contributo riguardo: l’utilizzo e l’organizzazione dello spazio, l’utilizzo di tecnologie costruttive tradizionali e di risorse locali, e l’introduzione di tecnologie passive, di tecniche di costruzione migliorate, favorendo la partecipazione.

In cosa è consistita la prima fase?

Si è trattato di effettuare una ricerca indirizzata a comprendere i temi legati alla cooperazione e allo sviluppo, alle Organizzazioni non governative e Internazionali che operano in questo settore e alle strategie attuate negli ultimi anni, resa necessaria in quanto il progetto si colloca in un contesto di un paese in via di sviluppo.

La seconda fase, invece?

La seconda fase ha riguardato l’approccio generale che si è voluto dare al progetto. Ritenendo infatti importante la presenza personale sul campo, è stato attuato direttamente in loco un periodo di studio, di due mesi in Kenya. Questo ha permesso la raccolta di informazioni utili e di materiale altrimenti difficile da reperire, e ha reso possibile affrontare la progettazione con una reale prospettiva di realizzazione. L’opportunità di vivere a stretto contatto con la realtà del posto, viverne i luoghi, gli aspetti della vita quotidiana e le usanze, ha portato all’osservazione attenta delle percezioni dello spazio e del contesto; la sperimentazione dell’insegnamento in aula ha contribuito a capire meglio la vita all’interno della scuola e a conoscere i soggetti che usufruirebbero del progetto.

Quali informazioni sono state reperite in concreto?

Le informazioni reperite riguardano l’organizzazione della scuola nel Kenya, i materiali da costruzione utilizzati, i metodi e le tecniche costruttive tradizionali e contemporanee del posto, i costi dei materiali e della manodopera, e le risorse del luogo. Ulteriore contributo è stato dato dalla visita di un numero cospicuo di scuole, per un più realistico quadro di inserimento della scuola in progetto. Il viaggio infine ha permesso di individuare una realtà esistente che ha effettiva necessità di un ampliamento, quindi individuare il sito ove collocare l’opera, e effettuarne il rilievo.

E veniamo alla terza fase...

Il lavoro di ricerca e il sopralluogo hanno portato alla terza fase: il progetto. Sono state effettuate dapprima una serie di considerazioni progettuali a livello planimetrico e di fasi di realizzazione. Di conseguenza la progettazione degli spazi educativi è avvenuta con particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, sociale, funzionale-spaziale ed economica di sviluppo. A tal proposito si sono condotti studi sui materiali locali reperibili sul posto e sulle tecniche costruttive a basso costo, adattabili al contesto.
In particolare la ricerca ha portato alla scelta della terra cruda (blocco mattone) e del bambù. Grazie al lavoro di sperimentazione e di prove sul campo è stato possibile comprendere concretamente i limiti e le potenzialità dei materiali, per poterli applicare al progetto della scuola.

In conclusione...

Il progetto finale presentato quindi, riguardante spazi educativi in un PVS, è un progetto di sviluppo della comunità locale, e pone l’attenzione oltre che sui reali “bisogni” degli utenti, soprattutto sulla necessità di architetture che si confrontino con carenze di risorse economiche e tecnologiche. Un progetto che non impone dall’alto modelli organizzativi estranei alla cultura locale, ma che allo stesso tempo individui soluzioni innovative rispetto all’esistente.
Obiettivo primario di questo lavoro è quindi la realizzazione di ambienti scolastici, in armonia con il contesto, che sia un esempio di progettazione sostenibile a basso costo, che utilizzi materiali e tecniche locali in chiave contemporanea, che sviluppi idee high tech realizzandole con mezzi low tech, ma ad alto valore aggiunto, con particolare attenzione al comfort ambientale e al rapporto tra architettura e didattica.

Ed ora?

Ed ora la quarta fase: raccogliere i fondi necessari! Per poi partire di nuovo e tornare a Siongiroi a costruire davvero la scuola. Aiutaci anche tu a realizzare questo sogno: regalare ai bambini della "Holy Family Siongiroi" nuovi spazi educativi in cui poter vivere il proprio diritto all'istruzione.

 

 

 

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