Puoi effettuare una donazione tramite bonifico bancario (Codice Iban: IT 88 M 07601 01000 001010351011) o bollettino postale (Conto corrente n. 1010351011) in entrambi i casi intestandolo a Sognavamo l’Africa Onlus e mettendo come causale “Progetto Acqua”.
IL PROGETTO ACQUA è finalizzato a trovare i fondi necessari a risolvere il problema della mancanza d’acqua nel villaggio di Siongiroi (Kenya), con interventi strutturali idonei a conseguire un reale miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. L’accesso all’acqua potabile è stato identificato nell’estate 2013 dalla comunità locale come il problema prioritario da risolvere.
VOLANTINI PROGETTO ACQUA
SPOT PROGETTO ACQUA
Al momento, la comunità locale ricorre alla raccolta di acqua piovana per mitigare le siccità ricorrenti. Anche per questa ragione, considerato il ridotto accesso all'acqua potabile, le persone bevono quasi sempre tè e latte. La produzione di latte è quindi fondamentale per la comunità e l'abbeveraggio del bestiame dipende molto dall'acqua delle pozze per mantenere livelli coerenti di produzione di latte. In passato, la comunità ha cercato di risolvere la carenza d’acqua attraverso la costruzione di dighe. Tuttavia, adesso, molte di quelle dighe, costruite negli anni '50, hanno un disperato bisogno di riabilitazione. L'acqua delle dighe ormai non è più potabile e contiene batteri nocivi. Si è realizzata anche una piccola rete idrica pubblica, composta da tubature che dal fiume vicino – distante 10 km da Siongiroi– portano l'acqua alle due scuole e alla casa parrocchiale. Questo sistema di tubature, tuttavia, funziona pochissimo e solo il 10% delle persone ricevono l'acqua in questo modo.
Di fatto, oggi, la stragrande maggioranza della comunità locale della parrocchia di Siongiroi e delle due scuole presenti può accedere all'acqua utilizzando quasi esclusivamente pozze superficiali e stagnanti che si alimentano con la pioggia. Con questo progetto si vorrebbe rendere accessibile l'acqua alle 12.000 persone che vivono nel comune sia per l’uso domestico, sia per le loro attività produttive e per l’allevamento, garantendo inoltre l’approvvigionamento di acqua potabile alle scuole di zona e ai dispensari.
Attualmente il progetto è in fase di studio per valutare quale sia la soluzione migliore da adottare per giungere a conseguire l’importante obiettivo descritto: stiamo valutando l’opportunità di installare 3-4 cisterne con un impianto ad energia solare per l’adduzione dell’acqua, oppure, la riabilitazione della rete idrica con il fiume mediante tubature, con l’installazione di un impianto solare per le pompe che tirano su l'acqua dal fiume, dotandoli di serbatoi più capienti, oppure riabilitare le pozze del villaggio, rivestendole di cemento e purificando l'acqua raccolta al loro interno.
È ovvio che il problema di dotare Siongiroi dell'acqua potabile è molto complesso e sarà fondamentale realizzare un'indagine geologica e tecnica approfondita del territorio, preliminare e propedeutica a qualsiasi azioni successiva.
Sì. Riteniamo che sarà prioritario avviare in quella realtà delle azioni mirate al potenziamento della cultura della gestione dell’acqua, che punti al rafforzamento ed alla partecipazione degli abitanti alla pianificazione dello sviluppo locale, creando ad esempio comitati di gestione dell’acqua pubblica. Inoltre accanto alla costruzione delle strutture idriche si provvederà alla formazione di personale locale per la manutenzione delle stesse.
L’insieme delle azioni descritte può assumere un impegno economico rilevante che difficilmente potrà essere sostenuto solo grazie alla raccolta fondi portata avanti dall’associazione. Per questa ragione ci avvarremo, nella ricerca fondi, innanzi tutto del sostegno della comunità della Parrocchia S.S. Trinità e San Vincenzo de Paoli di Nichelino. Per l’elaborazione ed il finanziamento del progetto, inoltre, abbiamo chiesto ed ottenuto la collaborazione dell’ENGIM Piemonte che ha già operato da tempo su questi temi in diverse nazioni africane e del Sudamerica. Ad esempio un’esperienza analoga è quella che Engim ha realizzato in Mali, nella regione di Mopti, dove, in collaborazione con il comune di Nichelino, ha gestito un programma quinquennale finanziato dall’Unione Europea, di intervento per garantire l'accesso all'acqua dei comuni di Segué e di Pel Maoudé: in quei luoghi si sono realizzati 8 nuovi punti d’acqua tradizionali che coprono circa una trentina di villaggi, 2 punti d’acqua potabile moderni che sfruttano l’energia solare per raccogliere l’acqua in un serbatoio - così garantiscono la possibilità di conservare l’acqua incontaminata e pulita -, la formazione di 6 giovani locali che stanno operando come addetti alla costruzione e manutenzione dei pozzi. Non va dimenticato che il progetto ha garantito anche il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie dei villaggi, grazie all'avvio di interventi nell’ambito della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile.
Perché il nostro progetto non è solo una raccolta fondi ma un impegno verso un coinvolgimento diretto, in prima persona, di chi vorrà aderire. Un progetto diverso perché è frutto di ciò che abbiamo visto e toccato con mano: portare l’acqua potabile a Siongiroi in Kenya è una proposta che nasce da un gruppo di persone che in questi anni, nei viaggi missionari svolti con la parrocchia, hanno avuto modo di toccar con mano quanto sia urgente risolvere questo problema.
Le situazioni di disagio sopra descritte, la siccità e la scarsità l'abbiamo provata anche noi nella nostra permanenza a Siongiroi; ed è per questo che cerchiamo il supporto della Comunità Parrocchiale: un conto è vedere in tv l'immagine di un bimbo mentre cerca di bere da una pozza d'acqua malferma e fangosa. Un conto è vedere che quella medesima situazione la sta soffrendo Juddy, o Denis, o Aaron, proprio quei bimbi del villaggio che ti prendono la mano nel tragitto per raggiungere la scuola, quei ragazzi della scuola con cui giochi a pallone o li incontri nelle classi. Non sono bimbi o ragazzi o genitori generici impressi in una fotografia, ma proprio Chumba e sua mamma e i suoi fratellini.
Proprio perché il nostro è un impegno diretto, chi donerà avrà la garanzia che quei fondi verranno utilizzati al meglio per risolvere il problema della mancanza d’acqua a Siongiroi.